Carissimi amici della Gang del Pensiero,

fa molto freddo, e noi ci scaldiamo con le storie e le parole.

Non da soli: questa settimana in libreria abbiamo due ospiti/amici super speciali e cari al nostro cuore e ai nostri scaffali.

Partiamo in quarta giovedì 11 novembre alle 17.30 in compagnia di Marco Ballestracci, narratore funambolico dell’epica sportiva, scrittore prolifico e raconteur d’eccezione.

Come già con Longo due settimane fa, non aspettatevi una vera presentazione, ma un incontro chiacchierino intorno alla sua ultima fatica, Giocare col fuoco, edito Mattioli, storie sul calcio italiano in un anno particolarissimo, il 1944, un anno di guerra e incertezze in cui successero cose – anche a livello di campionato – straordinarie e incredibili. Per farvi firmare le copie del libro, per conoscere il Balle in persona, per ascoltare, per fare domande: questi sono i motivi che secondo noi possono portarvi qui giovedì.
Sabato 13 novembre alle 11:00 invece sarà con noi Elena Varvello, che non dovrebbe avere bisogno di presentazioni, ma noi, che siamo ridondanti, vi facciamo comunque un recap.

Ha scritto poesie, racconti e romanzi cesellando la lingua italiana con severità e bellezza.
È docente presso la Scuola Holden, e quando legge parole sue o altrui fa venire voglia di ascoltarla per sempre.
È ironica e carismatica e parla di libri come solo i lettori più incalliti sanno fare, con gli occhi che splendono e il batticuore.
Sarà con noi per raccontarci di Solo un ragazzo, uscito per Einaudi un annetto fa, ma anche di tutto il resto: si è detta pronta a rispondere a qualsiasi domanda, quindi l’occasione è ghiottissima.

Ci pensavamo, a questo fare di necessità virtù.
Al fatto che la presentazione frontale classica a cui eravamo abituati non la faremo più per un bel po’ di tempo.

Possiamo essere onesti? Questo nuovo modo, alla fine, ci piace un sacco.

Che si possa arrivare più tardi senza essere in ritardo, che gli autori passeggino fra gli scaffali chiacchierando con noi e con voi, che non si parli solo strettamente del libro in oggetto ma si possa anche spaziare un po’ sulle innumerevoli altre cose che amiamo.
Voi che ne dite, siete d’accordo?

Fate i bravi, ci vediamo presto, vi vogliamo bene [e infatti non vi abbiamo ancora detto niente che c’entri col Natale, pensa un po’].

“Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo”.
Albus Silente