“Succedeva sempre al sabato sera, quando il tempo rimaneva sospeso tra la fine della cena e l’incerto arrivo del sonno.
Prima un senso di vuoto, quando usciva per ultimo dalla solita trattoria sotto casa e percorreva i quattro passi sino al cancello; poi, varcata la soglia, il soffitto che si faceva incombente, il respiro che incominciava ad accorciarsi e a farsi pesante e rumoroso”.

Comincia così Equidistanze, il nuovo romanzo del torinese Paolo Toso, fresco di stampa per i tipi di Golem. Un autore a cui siamo particolarmente affezionati, uno degli autori – e lettori – storici della Gang che già con il precedente La verità di carta (Instar, 2012) ci ha tenuti incollati alle pagine dalla prima all’ultima riga.

La forza dei romanzi di Toso è senza dubbio nella sua capacità di costruire personaggi più veri del reale, dei quali è difficile dimenticarsi anche una volta chiusa la copertina. Era già successo con Enrico Chiari, commovente ritratto dell’uomo perbene invischiato in un caso di malagiustizia: e ricapita, ancora una volta, in Equidistanze. Antonio, Caterina, Ferraris: i protagonisti di questo romanzo sono voci forti, autentiche, e sono loro a rendere vivo il dilemma che attraversa tutta la vicenda narrata.

Quando il cuore, le emozioni, le spinte ad agire di natura personale, si intersecano con l’ordine e l’inflessibilità dei meccanismi – e in questo caso meccanismi complessi e articolati come il sistema giudiziario italiano -, è lì che avviene la variazione improvvisa, l’inceppamento. Il normale fluire degli eventi si arresta, inciampa, sbanda: in questo momento si compie la magia della narrazione, in questo momento nasce la storia, quella che ci appassiona e che vogliamo sentirci raccontare.

Vi invitiamo quindi non solo a leggere Equidistanze, ma a venire ad ascoltare Paolo Toso, che sarà ospite in libreria sabato 14 novembre alle ore 17. Un incontro che aspettiamo con entusiasmo, perché le domande che vogliamo rivolgere a Paolo sono tante, e siamo curiosissimi di sapere un po’ di retroscena di scrittura e non solo, visto che lui è un magistrato, e conosce alla perfezione i meccanismi che racconta.

Speriamo di vedervi in molti: condividere la passione per i libri e gli autori che amiamo è la forma di contagio più positiva – e non stagionale! – che riusciamo ad immaginarci…