Un pezzettino di inaudita potenza e attualità, questo. Come sempre, chapeau a Valentina Diana.

Certi uomini hanno una specie di bussola o bacchetta da rabdomante e, tutto dove vanno, trovano una donna lì per caso o non per caso, pronta a porgergli il piatto, il tovagliolo a rassettare e fargli ordine intorno.

Come facciano questi uomini non lo so, ma hanno proprio delle antenne: se non c’è la donna, in un posto, loro non ci vanno.

La donna poi, mentre sono lì che mangiano o che mangiando chattano animatamente con altri maschi sul loro smartphone di penultima generazione (con la donna non si parla, di cosa si potrebbe parlare?) poi quando si alzano da tavola, manco si accorgono, perché la loro specie è talmente assuefatta alla presenza servizievole, che non fa più caso.

E nemmeno ringraziano. Per questi uomini, nel loro mondo, le cose si mettono a posto da sé, si puliscono e si infilano negli armadi da soli, volano per magia proprio dove devono essere al momento giusto. È così da quando sono nati e sarà sempre così.
Quando questo genere di uomini mi capitano in casa, confesso, mi trasformo anch’io nella donna rassettatrice, nella serva di scena.

Sposto, sforno, spazzo, asciugo, con il solo intento di far sparire ai miei occhi, il più in fretta possibile, le prove scottanti della mia schiavitù, pensando in cuor mio: Dimentica, dimentica – e – via, va’ via, finché, con la forza del pensiero organizzata in un raggio fotonico, non respingo il corpo orrendo di quel genere di maschio oltre la soglia.

E poi respiro.