L’iniziativa del 23 aprile, questa cosa di festeggiare Sant Jordi in piazza palazzo di Città con tante altre librerie indipendenti, è bella per molti motivi.

Uno è che ci permette di andare in giro, di stare fuori a respirare il centro della nostra città, vedere le facce della gente, i turisti, incrociare per un attimo persone che non vedremo mai più. Per una libreria di quartiere è emozionante anche questo.

Poi c’è il fatto di vedere altri librai, dare un’occhiata alle proposte che fanno loro, vedere in che cosa coincidono con le nostre, magari scoprire qualcosa di nuovo; condividere un bicchiere di vino, una fetta di salame e quattro risate.

Che dire, poi, di regalare una rosa a chi acquista un libro? Ci sembra una cosa romantica e poetica, per niente scontata , nonostante tutto.

E a priori c’è quell’idea di scegliere una casa editrice da cui, per un giorno, vuoi essere rappresentato. Non è mica banale, le case editrici belle sono tante, di motivi per amarle ne abbiamo a bizzeffe, e quindi sceglierne una sola sembra un tradimento verso le altre, verso altri autori preziosi e libri indimenticabili.

Una cosa difficile, quindi, ma in un modo o nell’altro ce l’abbiamo fatta.

Dell’editore Iperborea ci piacciono le voci nordiche, l’eleganza delle narrazioni, le copertine che sembrano quadri. Ci piace la politica di restyling che hanno messo in atto, la compresenza, a catalogo, di classici e nuove proposte, il formato immediatamente riconoscibile.

Senza dimenticare il fatto che quest’estate Andrea ha letto un libro, edito proprio da Iperborea, e se ne è innamorato, tanto da consigliarlo a – quasi – tutti, e con ottimi riscontri. Il libro in questione è Luce d’estate ed è subito notte, l’autore si chiama Stefánsson, e il consiglio di Andrea è proprio di lasciarsi sedurre dalla sua scrittura, aprendo una pagina a caso e cominciando a leggere le storie che capitano in questo minuscolo paese dell’Islanda.

Noi speriamo di vedervi passare in piazza, di fare due chiacchiere, di avere la possibilità di aiutarvi a scegliere un libro: è una responsabilità, e lo sappiamo, ma è ancora la cosa che più ci emoziona, e non vediamo l’ora di prendercela.